LA MASSA POLIEDRICA

Il poliedro a quattro facce, si può considerare un pilastro per la massa in genere, perché assemblandolo e precisamente unendo le varie facce si ottengono infinite forme, più o meno regolari, simmetriche, asimmetriche in un gioco di costruzioni  geodetiche.

Fig.  1      2      3      4        5

Penso che i vari quark, bosoni, muoni, leptoni  ecc… non sono altro che le forme di assemblaggio di vari poliedri.

Ma il poliedro di che cosa è formato.  Potrebbe essere l’unione di piccoli dipoli magnetici, dipoli elettrici e dipoli gravitazionali. I fotoni spenti  una volta  persa l’energia vibrante si aggregano e si assemblano cristallizzandosi con gli altri poliedri in un gioco di ricostruzione d i una nuova  massa.

Il fotone è la più piccola particella di massa  che gli strumenti possono misurare, perché ha dalla sua parte la velocità che ne moltiplica la forza. Se l’elettrone è una composizione di particelle poliedriche fondamentali o di fotoni, spiegherebbe molto bene molti fenomeni di radiazione o il  semplice riscaldamento per strofinio. In fondo l’elettrone è la parte più esterna degli elementi, il semplice strofinio provoca il decadimento strutturale dell’elettrone. Basta la rottura di pochi poliedri per liberare fotoni che eccitano la nuvola elettronica. Il dilemma è stabilire quanti poliedri ci sono in un elettrone e perché un atomo pur avendo tanti elettroni negativi esterni invece di respingersi si fondono in leghe più o meno dure.  

Le figure che mostreremo qui appresso rappresentano varie aggregazioni che possono dare anche una idea della positività, negatività, o neutralità di un ipotetico campo elettromagnetico. Spiegano le forze deboli, e le forze elettriche degli elettroni.

Si può quasi affermare che se il poliedro è la più piccola particella di massa,   spiegherebbe da sola tutte le forze della fisica e cioè: La forza  gravitazionale (newtoniana), la forza elettromagnetica dell’elettrone, la forza debole e quella forte. Ed anche la forza luminosa, l’etere, il vuoto assoluto, il tempo assoluto, l’inerzia, la gravità.

Premetto che questa teoria potrebbe aprire una strada per l’antigravità, per  velocità superiori alla luce con la propulsione quantica, con la propulsione a neutrini non inquinanti, insomma uno scenario fantastico da guerre stellari.

Il poliedro si può assemblare in diversi modi, in modo concentrico e simmetricamente sulla punta  formando un icoesaedro con venti poliedri di forma quasi sferica. Oppure sul lato formando con cinque poliedri una specie di disco volante. Oppure sempre con cinque poliedri che si assemblano su di una faccia,  formando una stella a quattro punte.

Il poliedro triangolare ha quattro facce, sei lati, quattro punte. Con quattro punti si può racchiudere uno spazio, quindi ci vogliono quattro dimensioni per racchiudere uno spazio. Le tre dimensioni classiche non sono esaurienti a spiegare la tridimensionalità perché le tre rette passanti per un punto si proiettano all’infinito ecco perché le formule matematiche equazionali diventano alla fine inconcludenti. Io non sono un matematico ma con i disegni spaziali vedo con chiarezza che non esiste un infinito piccolo ma esiste l’infinito grande che però invade gli altri universi. Nell’infinito piccolo (intimo piccolo) si ferma ed esplode il buco nero, nell’intimo piccolo  la massa si stringe sempre più e la gravità fa la sua parte.

La gravità si può definire l’incapacità della massa di restare isolata nello spazio, preferendo sempre l’unione  con altri elementi di massa, alla sua dispersione.

Gli assemblaggi possono essere continuativi nell’uno o nell’altro verso del poliedro fino a formare l’unione di milioni o miliardi di poliedri perfettamente simmetrici e sferici ma con caratteristiche positive, negative  e  neutre a seconda di come il poliedro si aggrega. Questo spiegherebbe la composizione dei neutroni dei protoni ed  elettroni.

Il poliedro come unità fondamentale di massa cerca di cadere verso il suo centro in modo caotico ma le forme future di aggregazione dipendono dai primi poliedri che si aggregano, come abbiamo detto prima, in perfetto accordo col  principio di indeterminazione. L’aggregazione a cinque poliedri è molto più facile si ottengono così due forme una  a disco volante ed una  a quattro punte come una stella, le successive aggregazioni stabiliscono anche formazioni incomplete  tipo  i bosoni i muoni leptoni, particelle radioattive particelle alfa beta e gamma.

 

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