La teoria sulla struttura quantica classica non spiega per esempio la particolarità dei metalli radioattivi dopo il 84°mo numero atomico comincia la serie radioattiva, tutti gli altri elementi di numero atomico superiore sono radioattivi quindi instabili. Se i quanti fossero degli orbitali creati dalla stessa materia gli elementi più pesanti avrebbero formato dei quanti più solidi a sostenere la materia stessa e quindi non radioattivi. Il fatto che aumentando il numero atomico aumenta l’instabilità conferma che le onde quantiche già esistono e fanno parte di quella pressione ondulatoria che tiene in piedi la materia altrimenti questa o decadrebbe o imploderebbe o si espanderebbe (non avrebbe la possibilità di esistere almeno sotto la forma che conosciamo.
Tutta la struttura quantica deve essersi formata proprio con lo scoppio del Big Bang, una forza applicata ad un corpo dovrà essere proporzionale alla sua massa per ottenere un dato spostamento. La forza del Big Bang deve essere stata prodotta in modo contrario alla formazione del Buco Nero. La gravità, a partire dall’orizzonte degli eventi attira i corpi in modo uniformemente accelerato e quando arriva al nucleo centrale del buco nero questa velocità sarà enorme.
Con l’esplosione critica le grandi masse si sono schiacciate, slittate l’una sull’altra in una frantumazione ultra dinamica e tutta l’energia accumulata nella molla gravitazionale ha cominciato a spingere come se qualcosa al centro del buco nero si fosse sfondato e avesse scambiato in un attimo con un altro universo la metà del suo dipolo e così due masse senza più poli contrari hanno cominciato a spingersi in modo uniformemente accelerato, fino a velocità infinite. Lo scambio del dipolo gravitazionale ha prodotto un’onda che partendo dal centro del buco nero fino all’orizzonte degli eventi e ritorno. Questa onda è il risultato del nucleo formatosi per compressione cosmica, altre onde di riflesso si sono così generate formando i quanti spaziali che reggono gli ottetti elettronici, queste onde si sono susseguite fortemente per una diecina di volte per dopo scemare lentamente. Questo l’inizio.
Facciamo l’esempio di un magnete che attrae un campo magnetico di segno opposto, da lontano il campo è piccolissimo però mano a mano che i magneti si avvicinano la forza di attrazione cresce in modo logaritmico. Nello scoppio dunque è avvenuto il contrario, in un primo istante si è rotta la massa centrale in modo lentissimo e poi via via le masse frantumandosi e comprimendosi per la forza interna, annulla la stessa gravità liberando l’onda d’urto che ad una velocità via via progressiva raggiunge a causa del vuoto assoluto una velocità infinita.
Quando un razzo parte sulla rampa di lancio è molto lento poi via via che la spinta continua, aumenta la velocità, la stessa cosa avviene con la massa del buco nero che viaggiando nel vuoto assoluto raggiunge l’orizzonte degli eventi e rimbalzando contro gli universi adiacenti ritorna indietro sempre ad una velocità infinita. Un’onda che secondo le teorie classiche forma l’universo in 15-20 miliardi di anni. Ma secondo questa teoria raggiunge il centro dello scoppio in un tempo relativamente breve. Formando così in un tremendo rimbombo lo spazio del nucleo. In questa prima fase l’onda di ritorno si impatta con tutta la massa frantumata del buco nero e che si dirige in espansione, la forza di impatto è così violenta che deforma le masse implose e ne aumenta ancora la disgregazione, questa pressione d’onda si stabilizza in tutto l’universo, ma la seconda onda di risonanza arriva veloce e forma il primo quanto e via via onde che si sommano e si aggiungono in un gioco di risonanza tridimensionale.
2,084 visualizzazioni totali, 1 visualizzazioni oggi