Dalla fisica sappiamo che la massa non ha energia intrinseca a meno che non è un propellente o un detonante. La massa per avere energia deve avere un livello potenziale cinetico, nella fisica di tutti i giorni le energie che sfruttiamo dalla natura, sono l’acqua, il vento, il sole, le maree, il carbone, mentre con la tecnologia si sono aggiunte le olefine, i pannelli solari, le nucleari. Nel caso delle masse inerti come l’acqua o pietre e metalli non possono dare energia se non vengono posizionate ad altezze gravitazionali superiori a quelle di esecuzione. La gravità dunque è la prima energia a disposizione, la vita non si sarebbe mai sviluppata sulla terra senza la gravità.
Parto dal presupposto che Dio ha fatto le cose con ordine e metodo, come in un orologio ha caricato una molla preposta a dare energia a tutto l’universo. Questa molla è la gravità, il meccanismo: un buco nero infine la materia rappresentata da una forma quadridimensionale: un poliedro triangolare a quattro facce.
Questa forma che i greci chiamavano tetractis ha in se la forma primaria della chiusura dello spazio con quattro punti e quindi quattro dimensioni. La massa nella sua forma più piccola ha certamente questa forma perché basta eliminare un solo punto e si ricade nella sola dimensione di superficie. Non voglio supporre altre suddivisioni ma sostengo che per adesso ci possiamo accontentare di questa forma. Il fotone potrebbe avere proprio questa forma. Come luce sarebbe la più piccola particella ancora dotata di massa, una specie di cristallo capace di assemblarsi in tante forme, ma come fotone si riflette e penetra nella materia per cui teorizzo che questa forma debba avere per ogni punta un dipolo magneto-elettrico e quindi un doppio dipolo in equilibrio, nel suo insieme è neutro. Questo giustifica la sua parziale penetrazione nelle molecole e la sua alta riflessione ai metalli conduttori. I poli di questo poliedro sono perfettamente simmetrici e capaci di assemblarsi l’uno con l’altro formando figure sempre più complesse. Se di fatto assembliamo 5 di questi poliedri, alla fine dell’unione si forma un piccolo disco che a seconda di come si unisce può essere neutro, positivo o negativo. Un assemblaggio coordinato di un numero grandissimo di poliedri può formare protoni, neutroni ed elettroni. Fantasia? Qui si ragiona in 3D, o meglio in 4D in questa specie di piccolo disco resta uno spazio libero manca ancora un piccolo spazio per completare l’unione. L’unione di venti di questi poliedri forma un icoesaedro, (vedere figura) di forma quasi sferica ma le sue facce non si uniscono per compattarsi, invece in un buco nero e con una gravità eccezionale i cristalli si compattano unendosi polarmente e comprimendo lo spazio restante. Questo cristallo deve avere una forza di resistenza eccezionale ed una elasticità indescrivibile, quando si incolla, diventa un unico corpo, distribuendo le caratteristiche polari in tutta la massa come avviene nel magnetismo e nella gravità terrestre, (al centro della terra non c’è gravità). In teoria la massima gravità è sulla superficie della sfera terrestre. In una massa compatta come un buco nero avviene la stessa cosa massima attrazione sull’orizzonte degli eventi e minima al centro, ma la compressione delle forze esterne cresce ed i cristalli si compattano sempre di più.
Con questo piccolo trucco Dio carica la molla dell’universo ed incolla i poliedri facendone quasi una massa indivisibile, riempiendo lo spazio nel microcosmo. Questo spazio sarebbe da ritenere finito perché occupato. Con cinque poliedri compressi e legati polarmente si può formare per esempio un ipotetico neutrino, poi i gluoni, i muoni e così via fino ad assemblaggi di miliardi di questi poliedri fino a formare l’elettrone. L’energia in esso caricata purtroppo vale una sola volta, con rispetto della seconda legge dell’ entropia che prevede il ricaricamento energetico a spese di altre fonti. Nessuna energia dell’uomo potrebbe riportare un fotone al suo big bang primordiale.
Il poliedro fotone una volta esaurita la sua energia si spegne come cristallino di diamante, il suo potenziale energetico potrà essere elevato cineticamente solamente in un buco nero, la forza gravitazionale lo compatterebbe nuovamente. Gli esplosivi e le reazioni nucleari sfruttano sempre gli stati ancora compressi degli elettroni e dei protoni, la semplice accensione di un fiammifero sfrutta gli elettroni del fosforo, la legna che brucia metano + ossigeno.
Dunque il nostro pianeta è pieno di fotoni spenti? La funzione che questi avrebbero? a meno che, non vengono usati dalla natura organica e biologica per creare la vita.
Vedere figure:
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