ONDA DI COMPRESSIONE UNIVERSALE

Quest’onda fortissima alternata continua a vibrare dal giorno del big bang e che in forma sferica occupa il microcosmo, essa  si può rappresentare  nella struttura che noi conosciamo come mondo subatomico.  Ma l’onda esiste sia essa piena sia essa vuota nel cosmo come spazio ritenuto ancora oggi altamente vuoto.  Se questa teoria è vera allora la fisica quantistica diventa molto semplice nella sua  descrizione.

Questa onda tremenda che noi non possiamo sentire perché ne facciamo parte regge la struttura atomica e subatomica e con i suoi quanti di energia anche gli elettroni. Tutte le filosofie teoriche e matematiche si possono spiegare con la geometria di Euclide e Pitagora.    L’onda dell’etere  può frenare le onde elettromagnetiche, ma questo non preclude alla possibilità di conquistare velocità superiori alla luce.  Anzi  aprirebbe una nuova porta a ricerche sulla propulsione quantica.  A volte mi chiedo per quale motivo i teorici della meccanica quantistica si spremono le meningi a dare una spiegazione alla stabilità dei protoni ed elettroni, queste onde sono un dato di fatto, i gas per esempio sono comprimibili per il semplice fatto che le successive onde quantiche non sono occupate dagli elettroni.

Se accettiamo o facciamo finta che le onde quantiche già esistono ( il perché sarà oggetto di altri studi)  tutto apparirà molto più costruttivo, la matematica va usata solo per calcolare i rapporti di tutte quelle grandezze del mondo subatomico.

Allora tutto lo spazio si può immaginare riempito di tante bollicine energetiche, la materia le attraversa scivolando via come un pesce nell’acqua. Le particelle più piccole dell’elettrone le attraversano perforandole, altre come muoni quark e leptoni vengono bloccate nei nuclei molto più carichi di energia.

Poi ci sono le stelle al cui centro c’è tanta di quella materia pura che come una miniera inesauribile cucina e assembla gli elementi. Il procedimento deve avere una spiegazione semplice e lineare. Più o meno dovrebbe spiegarsi così:

Il nucleo stellare contiene materia pura proveniente dal big bang, questa trovandosi  in una fase gravitazionale molto più leggera, invece di scatenare una singolarità comincia a cedere energia verso l’esterno (corpo nero caldo) in pratica il contrario di una singolarità con risucchio di  energia.  Il cosiddetto brodo nucleare non è altro che massa pura, che trovandosi in uno stato di decompressione gravitazionale più leggero, comincia a liberare massa e trasformarla in energia secondo la formula di Einstein. E’ così che tutte le stelle,  si sono accese.

Il big bang iniziale si inghiottì tutte le stelle dell’universo precedente e mentre se le inghiottiva le spegneva con la forza gravitazionale. Ora invece  accade il contrario niente di più semplice. La massa del big bang iniziale si è frantumata proiettando tanti piccoli buchi neri nell’universo e stelle a piccola massa che si sono auto-accese come il nostro sole.

Le Galassie invece girano intorno a qualcosa di oscuro( materia oscura?) che trattiene le stelle come una girandola, vuol dire che al centro potrebbe esserci ancora materia pura primordiale (stato gravitazionale ancora molto forte, data la sua massa stellare anch’essa grande).  Ma attenti questa materia oscura non è un buco nero, perché non è abbastanza grande da attirare a se le altre stelle e non si accende perché trattiene fortemente la materia pura.

In una stella accesa invece la materia pura si stacca dal nucleo freddo  liberando fotoni questi  alzano l’energia della stella   staccando pezzettini  di massa pura che come sabbia di varia grandezza  occupa i nuclei dei quanti spaziali.  Le masse dei nuclei, sia piccoli  come l’idrogeno, sia grandi come  il plutonio, si stabilizzano nelle bolle dei quanti, formando protoni neutroni ed elettroni.

Il meccanismo della  diversità di queste prime particelle è da studiare partendo dal poliedro a doppio dipolo, unità fondamentale di massa.  C’è una fondamentale differenza tra i protoni, i neutroni e gli elettroni.  Le particelle di materia sono di varia grandezza ma con l’aiuto della temperatura presente nella stella e la forza di compressione universale si assembla producendo cariche positive e cariche neutre nello spazio del nucleo e cariche negative nello spazio più stretto dei quanti orbitali. Poi ci sono le particelle più piccole che sono incapsulate nel nucleo per gravitazione o per attrazione forte.

La sabbia di massa pura invece serve  a creare energia intermedia che con un procedimento a setacciatura e vagliatura  assembla gli elettroni, i protoni e neutroni, formando gli elementi chimici, all’inizio l’idrogeno e poi via via gli elementi più pesanti.  Il  forte calore emanato dalle reazioni nucleari esterne, non influenzano molto il nucleo  freddo che al massimo si solleva di qualche grado.

A partire dall’idrogeno tutti gli elementi via via si assemblano,  e la stella si arricchisce di tutti gli elementi chimici. E’ ovvio che il campo gravitazionale della stella è importante per sostenere le varie gradazioni delle temperature occorrenti alla stabilità degli atomi che altrimenti evaporerebbero sulla distanza della cromosfera dove vi sono milioni di gradi.

Dopo 84 neutroni il sistema di creazione degli elementi comincia a vacillare,  diventa instabile. Mano a mano che si formano gli elementi questi vengono attratti all’interno della stella dove la temperatura si abbassa ed i legami elettronici reggono  all’interno dei quanti.

Gli elementi si spostano nella direzione del nucleo della stella e vi si stabilizzano disponendosi ad anello. In effetti i quanti si comportano come un setaccio,  lasciano passare i granellini piccoli, e bloccano quelli che si sistemano nello spazio quantico, quelli più grandi si stabiliscono nel nucleo sfericamente più grande  e ci si aggrovigliano dentro fino a che non trovano il loro giusto spazio.

Il nucleo può contenere molti protoni e molti neutroni di numero quasi sempre uguale (numero atomico e massa).

Il problema più inquietante è proprio questo, cosa stabilisce o quale tipo di energia stabilisce la grandezza del protone e del neutrone visto che pesano quasi uguale. Perché nel nucleo non ci sono particelle scalari come ne esistono nel mondo macro. Sembra che il protone sia stato selezionato prima di essere infilato nel nucleo, oppure che, mentre si assemblava si è dovuto bloccare a causa delle pareti nucleoniche ormai troppo strette.

Altri interrogativi:  Perché un protone pur essendo un elemento molto pesante viene subito neutralizzato da un elettrone che ha una massa di gran lunga inferiore? Perché gli elettroni sono sempre otto dopo le prime orbite, a parte i sottoquanti?

Molte cose non quadrano perciò sono convinto che protoni neutroni ed elettroni hanno strutture uguali ma di natura diversamente assemblata sia magneticamente che elettricamente. Probabilmente  il doppio dipolo poliedrico si  struttura in maniera diversa creando assemblaggi diversi con polarità convenzionali.

Le stelle sia esse grandi sia esse piccole o super nove non sembra  abbiano prodotto atomi di natura diversa dagli elementi che conosciamo. Tutto sembra essere scritto con leggi cosmiche di forze che non devono ostacolare l’evoluzione degli universi ma nemmeno favorire  una loro rapida estinzione.  Dunque massa disuniforme che viene frantumata ed assemblata dalle stelle, conficcata in giusta dose nei quanti e in un misto di elementi a scalare da uno a 94 protoni, questi cucinati dalle stelle formano le masse dei pianeti ed uno per volta  (forse ogni trecento milioni di anni circa) vengono sfornati e messi in orbita dalla stella. La sfornatura avviene quando la quantità di elementi creati dalla stella comincia a produrre sbilanciamenti nella rotazione, la stella comincia ad oscillare ed espelle una certa quantità di magma che spinto fuori dalla stella per forza centrifuga, si stabilizza  in orbita, alla stessa stella come un ammasso di magma lavico  e via via che si raffredda forma un  pianeta. Guarda caso tutti i pianeti orbitano sullo stesso piano dell’eclittica solare ed hanno lo stesso verso di rotazione intorno al sole.  Le lune sono semplicemente sprazzi di magma stellare che al momento dell’espulsione della grande massa planetaria si sono trovate proiettate isolate e lontane dal magma principale del pianeta in espulsione, rimanendo comunque  in orbita al pianeta stesso. La nostra luna dunque dovrebbe  contenere  la stessa percentuale degli elementi della terra, escludendo l’acqua e i gas molto leggeri, ma essendo più piccola si è raffreddata prima.

Chissà forse in questo ultimo allineamento di pianeti per la fine del 2012 un pianetino potrebbe ancora uscire, illuminando per qualche tempo le nostre notti. Allora tutta questa teoria dovrebbe trovare conferma. Accadrà al 21 Dicembre? Chissà!  La probabilità di vedere nascere un pianeta in questo periodo o anche più tardi, i calcoli dei Maia potrebbero essere sbagliati, comunque predizione o no, sarebbe un evento unico. E noi che ci siamo saremmo veramente fortunati.

Quando la massa pura del big-bang si è frantumata dando vita alle stelle, la massa è servita alle stelle per le reazioni nucleari specialmente quelle di fusione. Se prima era caotica  ora in condizioni nuove di pressioni e calore, l’energia della stella si ricompatta in nuove forme di massa creando un nuovo spazio di massa cioè l’atomo ed il suo  mondo subatomico, il cui spazio  impone nuove regole e nuovi livelli d’energia. Dopo il big bang la massa si è stabilizzata ad uno stadio critico, la massa non appena frantumata dopo il big bang si è trovata in uno stato gravitazionale bassissimo. La materia che prima era molto compressa ora comincia a liberare energia accendendosi come stella. Il fotone è la prima scintilla d’energia e tale sarà poi nella futura stella, sommandosi darà vita alle prime reazioni nucleari. Quando il fotone avrà svolto il suo compito sulla stella , avrà attraversato lo spazio, avrà illuminato la nostra terra, il suo compito sarà finito la sua velocità spenta. Non ci dobbiamo preoccupare la percentuale di energia fotonica nei confronti della massa dell’universo è talmente piccola che  in tredici miliardi di anni avrà consumato l’equivalente in massa di un migliaio di stelle.

Il fotone decaduto come materia può compattarsi di nuovo legandosi ad altri fotoni spenti, a questo punto non so a cosa potrà servire, forse alla vita biologica.

Gli elettroni tutti negativi hanno modo di trovare la stabilità all’interno dei quanti orbitali, i famosi ottetti. La massa dunque ha capacità inaspettate di adattamento strutturale e in questo modo gestisce la sua energia. Nelle stelle si fabbricano gli atomi circa 84  atomi stabili ed altri instabili e radioattivi fino all’uranio 92 protoni e numero di massa.

Quando un atomo si appesantisce con oltre una decina di orbite quantiche (80-86 elettroni e più) i quanti  nella sfera subatomica si presentano via via sempre più larghi e capaci di ospitare più elettroni in alcuni sotto quanti, infatti l’onda quantica  presenta onde di risonanza  che a  quasi  parità di elettroni,  presentano caratteristiche totalmente diverse quali per esempio  arsenico-germanio, mercurio-oro,  molibdeno-tecneto.

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