Quando avviene un’esplosione nucleare, gli atomi subiscono una rottura devastante del campo quantico (vedi per esempio caso uranio) come Fermi scoprì, anche se non se ne rese conto. Dopo l’Uranio (numero atomico 92) gli atomi diventano molto instabili perché i quanti spaziali che trattengono gli ultimi elettroni, sono già molto lontani dal nucleotone ed inoltre la capienza del nucleone si trova al limite, pieno di protoni e neutroni.
La spaccatura dell’atomo diventa così inevitabile.
Ma perché avviene una spaccatura! in fondo ragionando come fece Fermi, che voleva ottenere il famoso Atomo N°Z 93″ che qualcuno in odore di fascismo voleva chiamare Mussolinio” atomo superiore all’Uranio, la reazione di fusione doveva essere la più elementare e logica, l’Uranio doveva accorpare un neutrone e qualche elettrone, ottenere il decadimento beta ed il gioco era fatto. Caso strano invece ottenne la rottura dell’uranio. Questo fatto avvalora sempre la mia teoria nucleotonica, perché l’ipotetico Mussolinio avrebbe dovuto avere una massa nucleotonica superiore per accettare l’accorpamento di un altro neutrone e protone. Con gli acceleratori oggi questi nuovi atomi si ottengono, ma sono tutti radioattivi e fortemente instabili.
Con la spaccatura dell’atomo di Uranio, tutti gli elementi del nucleone e tutti gli elettroni si devono dividere lo spazio quantico e per formare un’altro atomo hanno bisogno di spazio, questo spazio lo possono trovare solo all’esterno della carica plutonica, ecco perché tutto il calore che si sviluppa riesce a rompere il nucleotone e la massa pura centrale ( che sospetto Bosonica) con emissione di fotoni, neutrini di massa pura nucleotonica e tante e tante particelle di varia formazione che generano tantissima radioattività.
Gli spostamenti di protoni e neutroni creano il nuovo atomo ottenendo così due nuovi atomi in questo caso il Cripto numero atomico 36 ed il Bario numero atomico 56. Questo processo di fissione fa pensare che è più facile spaccare l’atomo che farlo decadere negli elementi subito più leggeri. Di questo Fermi non se ne rese conto perchè per lui aggiungere massa voleva dire ingrandire l’atomo vedeva con gli occhi del fisico e non del chimico. In chimica, se si osserva la tavola di Mendeleief si nota che dopo il numero atomico dell’ossigeno il peso atomico non è più proporzionale al numero atomico, sembra quasi che gli elettroni col salire del numero atomico ed occupando i quanti più esterni sono costretti a far salire la propria massa. Abbiamo dunque elettroni più piccoli vicino il nucleone ed elettroni più grandi nei quanti più esterni. Allora gli elettroni esterni sono sempre i più grandi e quando si combinano con atomi più leggeri sono costretti ad autoregolare il proprio peso trasformando parte della massa elettronica in calore e luce.
Si spiega così la stabilità dell’ossigeno e tutte le reazioni chimiche ad esso connesse con
i famosi salti quantici di energia.
Siamo ancora nell’era delle energie chimiche, passeranno molti anni ancora prima che i laser sostituiranno l’ossigeno, fino ad allora pagheremo ancora a caro prezzo la sottrazione di energia dalla natura.
In tutta questa storia di elettroni, protoni, neutroni, neutrini, bosoni, quanti e nucleotoni, qualcosa è sfuggito al semplice ragionamento dell’uomo della strada.
Se l’elettrone ha una carica elettrica negativa e d il protone ha una carica elettrica positiva, vuol dire che queste cariche sono formazioni massive caratteristiche hanno cioè una singolarità sono dei MONOPOLI di carica elettrica. Quindi il protone è un MONOPOLO positivo. Deve esistere anche il monopolo positivo magnetico e monopolo negativo magnetico. Se continuiamo possiamo teorizzare l’antipolo gravitazionale. In natura questo non esiste perchè tutto l’universo funziona col monopolo unico gravitazionale che si attira.
L’antipolo gravitazionale si può descrivere con una sola parola Big Bang. Il grande centro quando non riesce più a sopportare la compressione di tutto il peso dell’universo allora ridà indietro tutta l’energia accumulata. Se si trovasse il modo di respingere con un meccanismo simile la normale materia avremmo l’antigravità che non ha niente a che fare con l’energia elettromagnetica che tiene unite le molecole, con l’antigravità i corpi non subirebbero la deformazione in accelerazione. Per far capire l’importanza di una tecnologia del genere, potremmo viaggiare in una navicella spaziale con spostamenti rapidissimi senza subire strappi da accelerazione.
I neutrini? e se fossero gli elementi preposti a questo vento gravitazionale? Lessi qualche tempo fa curiosità accadute durante lo scoppio della bomba atomica di Hiroscima, di persone coinvolte nello spostamento d’aria della bomba che si trovarono sollevate in aria e depositate a chilometri di distanza senza subire danni da compressione salvo poi ammalarsi per la radioattività assorbita.
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