INTERFERENZA e QUANTI

Il famoso esperimento di interferenza a due fessure, che continuano a sperimentare con varianti e controlli anche temporali, suscitano interessanti teorie quantistiche, mi fanno pensare ad un articolo sui viaggi temporali in cui asserisco che è più facile prevedere il futuro che spostare all’indietro un solo microsecondo di tempo assoluto. Infatti le onde luminose, le energie molecolari possono essere convogliate in una direzione e calcolare approssimativamente gli eventi e accadimenti futuri. Oppure un potere nascosto oscuro della mente per costruire immagini e avvenimenti probabilistici e comunicarli alla mente cosciente. Anche se non ci abbiamo mai pensato quando noi programmiamo una vacanza in effetti stiamo calcolando il futuro, per il 95% dei viaggi tutto fila liscio ma c’è sempre l’imprevisto che sfasa il calcolo del nostro futuro.
La luce, le onde sonore, le onde dell’acqua, le onde elettromagnetiche e gli stessi elettroni hanno sempre la caratteristica di spostarsi nello spazio in una certa direzione generando onde.
Le onde hanno sempre la caratteristica di oscillare e di dirigersi in un verso. I fenomeni dell’ottica seguono regole simili alle onde elettromagnetiche, queste onde a livello direzionale spaziale subiscono una specie di appoggio sincronico bilaterale un pò come nella sintonia in FM delle stazioni radio si possono ascoltare le bande laterali. A livello quantistico un elettrone penetra nello spazio e coinvolge i quanti spaziali generando risucchi come fa l’elica in mare o un turboreattore.

C’è da dire inoltre che il famoso esperimento viene eseguito da una luce puntiforme che si dirige verso le fessure con un angolo di proiezione non lineare cioè non parallela, già questo dà un’idea di un errore di fondo dell’esperimento. Questo non significa che non siano stati fatti altri tentativi diversificati, purtroppo non ho avuto informazioni in merito.

I quanti spaziali di compressione da me teorizzati, si comportano come le molecole di acqua, si oppongono al cammino della luce, rifrazione e diffrazione vanno a braccetto con l’interferenza e non c’è niente di magico nel fenomeno delle osservabili. Perchè le onde di luce vanno in sincronismo con le onde cerebrali auto annullandosi.

Su Focus ho letto tempo fa che sono stati condotti esperimenti per annullare i rumori della città per conciliare il sonno, non sò fino a che punto sono giunti questi esperimenti, ma avviene più o meno la stessa cosa. Un microfono registra i rumuri e contemporaneamente nella stanza viene emmesso lo stesso rumore con cambio di fase e con la stessa intensità così il rumore originale viene abbattuto. L’interferenza invece come tutti i fenomeni (non osservabili) subiscono un fenomeno di abbattimento  in controreazione delle oscillazioni subatomiche decodificando i fotoni in uscita. Ho comunque il sospetto che in questo gioco, un ruolo importante lo abbia il bosone che si annida nel nucleotone. Sull’interferenza c’è poi da dire ancora che se  il fotone particella viene misurato é come se venisse risucchiato dal campo e dal macchinario di misurazione. Logicamente non produce più un’onda, capace di dare interferenza.

Tra l’altro non so se l’esperimento è stato mai fatto nel vuoto cosmico, cioè nello spazio. Se l’interferenza avviene anche in questa condizione ciò avvalorerebbe ancora la presenza di quanti cosmici e la mia teoria di compressione universale dello spazio.

Confesso che mi piacerebbe molto credere alla possibilità che particelle magiche si muovono avanti e indietro nel tempo e ci diano in un prossimo futuro di riscrivere la storia della terra, ricevendo immagini dell’impero romano della storia d’Egitto e magari di un futuro terribile che faccia da monito a questi grandi della terra che giocano ancora ai soldatini di piombo. Il tempo come credono i grandi filosofi é da cercare nel continuo presente che si trascina il passato per corregere il futuro.

 

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FOTOLUMINESCENZA

La fotoluminescena per chi non lo sapesse o non ne avesse mai sentito parlare è quello strano fenomeno di luminescenza che si osserva al buio vicino le pale delle eliche e che corrode le stesse rendendole porose e consumandole. Si osservano lampi come stelline che secondo sempre la teoria poliedrica descritta nel blog impegna gli elettroni di valenza dei metalli della lega che praticamente per effetto dell’attrito con l’acqua o con i metalli ionizzati rilasciano fotoni.

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NUCLEONE BOSONE E QUANTI

La posizione del Bosone si trova secondo la teoria “Stella” al centro del gruppo nucleonico. Questo ulteriore spazio occupato dal Bosone viene chiamato NUCLEOTONE. A differenza di come la fisica ufficiale vede il nucleone, come un groviglio di protoni e neutroni, con la teoria del nucleotone, i protoni e i neutroni si troverebbero tutti distribuiti in una sfera nucleonica  e quindi in equilibrio elettrico e massivo. Il Bosone dunque ha un’altra camera nascosta nel cui interno alberga nascosto agli occhi dei fisici perchè il nucleotone è difficilmente penetrabile. La teoria delle forze, forte e debole, con l’accettazione del nucleotone sparirebbe o andrebbe rivista. L’interazione del bosone è affascinante perchè cede energia all’atomo in modo eccentrico, se serve al protone è positiva se serve al neutrone è neutra se serve agli elettroni (questi ne hanno molto bisogno) è negativa. Gli esperimenti nucleari ci insegnano che per una fusione nucleare dell’idrogeno ci vuole l’energia di una bomba a fissione nucleare. Il nucleotone si può definire il primo quanto chimico spaziale e contiene massa pura che la fisica sperimentale non localizza. Vi invito comunque a leggere gli altri articoli di questa affascinante avventura.

Il motivo per cui una fusione nucleare non ha molte radiazioni radiattive è spiegato dal fatto che l’elemento idrogeno ha un protone e un elettrone, ed il nucleotone è facilmente penetrabile.Il suo bosone riequilibra tutte le particelle nella fusione decadendo solo fotonicamente. Non dimentichiamo che Fermi quando scoprì indirettamente la fissione nucleare del plutonio, bombardandolo con neutroni scoprì per caso e con intelligente intuito che l’idrogeno rallentava i neutroni facilitando la penetrazione del nucleone del plutonio, in realtà sospetto che l’acqua ed il suo idrogeno abbiano una funzione catalizzatrice.in un modo molto semplice: il nucleotone dell’idrogeno (facilmente avvicinabile) riflette  i neutroni che perdono velocità facilitando così l’assorbimento nel plutonio.

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Profilo dell’autore

Vincenzo Stella nasce a Minturno il 20 luglio 1948   si diploma in chimica in dustriale nel 1969 al Leonardo da Vinci di Napoli. Lavora quattro anni a Milano nell’ industria tessile come capotecnico per la colorazione dei filati. Tre anni nel settore fosfatazione e vernici. Nel 1976 apre una radio libera a Minturno. Appassionato di musica apre  uno studio professionale di registrazione digitale, scrive tante poesie che definisce naif o radiofoniche pubblicate da Edizioni Albatros.  Accompagnate da basi musicali, molte sono trasformate in canzoni pop, potete ascoltarle o scaricarle. L’autore non scrive canzoni per vivere ma solo per passione ed arte. Se volete scaricare le sue canzoni andate su www.myspacemusic.com, oppure www.gruppostella.com settore musica cliccate Vincenzo Stella autore e troverete una raccolta di demo.

Imprenditore in costruzione impianti sportivi e produttore di resine per l’edilizia. www.gruppostella.com segue e si documenta sugli studi di Meccanica quantistica e fisica teorica. Crede molto nelle teorie di Newton e della fisica classica  standard. Trova la meccanica quantistica affascinate ma molto filosofica. Cercando di collegare i colori ad una forma cristallina di massa si accorge che il poliedro fondamentale primario della materia, quello cioè a quattro facce ha i sei lati a due a due perpenticolari, una forma geometrica tridimensionale dalle caratteristiche geodetiche. Questa forma si assembla quasi perfettemente formando un icosaedro a venti facce, da quì l’idea che le particelle si devono per forza assembl are in strutture sempre più complesse. Naturalmente  per assemblarsi devono per forza avere  cariche elettriche e magnetiche perpenticolari fra loro. Il poliedro a doppio dipolo diventa così il pixel fondamentale della materia. Ci vogliono quattro punti per formare il poliedro quindi sono quattro  le dimensioni ed il tempo resta assoluto per cui il tempo fa perdere tempo negli studi della meccanica quantistica. Difficile divulgare oggi nuove idee. Questo blog non pretende di essere dottrina ma semplicemente dimostrare che possono esistere altre vie per arrivare alle stelle in tempo accettabile. L’atomo  è circa 100.000 volte più piccolo dell’onda luminosa,  perchè dovrebbe fermarsi alla velocità della luce? Vogliamo tornare indietro alla velocità del suono, quando non si credeva di superarlo (almeno nell’aria)?  Il problema invece è la propulsione. L’autore affronta così varie ipotesi e idee originali per dare imput agli sperimentatori. La gravità diventa la forza unificatrice di tutto l’universo attraverso il meccanismo del doppio o triplo dipolo (il terzo forse gravitazionale). Oggi non si conosce una energia propulsiva superiore al fotone ma chi ci dice che l’atomo essendo massa bucherà le onde cosmiche, il problema è spingere la massa.

Sicuramente i neutrini saranno i propulsori delle navi spaziali del futuro, perchè non sono come i fotoni ma hanno solo massa e  inoltre non sono tanto pericolosi, come massa possono dare spinte progressive alla navicella spaziale che con l’aumento della velocità tende a rimpicciolire e rinforzare la struttura della  massa. Quindi una navicella con tutto il personale dovrebbe tendere a comprimersi insieme ad una curvatura spaziale simmetrica raggiungendo velocità anche dieci o  cento volte superiore alla velocità della luce. Non vi preoccupate della forza d’inerzia dei corpi umani perchè essi saranno immersi in un campo gravitazionale indipendente che scorre con la navicella.

Arriveremo su Alpha Centauri in uno o due mesi, noi però non ci saremo perchè per queste tecnologie dovremo aspettare forse 1.000 anni. Il tempo? non vi preoccupate

scorrerà normale ma nello spazio il corpo ne paga le conseguenze, sarà sempre più debole mentre la medicina risolverà altri problemi, nel futuro molto lontano vedo turisti stellari e turisti amarcord che si mischieranno a noi per visitare le nostre antiche città.

 

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OLTRE LA VELOCITA’ DELLA LUCE

Lo spazio si oppone alle onde elettromagnetiche, esercita un’azione antirisonante perchè lo stesso spazio è formato

da onde anche se di compressione. La possibilità di superare la velocità della luce è legata unicamente alla barriera ondulatoria dello spazio quantico. La forma d’onda della luce messa a confronto con la grandezza dell’atomo è almeno 100.000 volte più grande quindi è come un aereo che vola nell’aria le cui molecole sono molto più piccole. Come una barca che subisce l’attrito dell’acqua. La luce dunque come onda si impatte nello spazio in un muro di sabbia di onde.

La materia invece costituita da atomi ha la stessa grandezza dei quanti spaziali, quando si avvicina alla velocità della luce tende a subire la trasformazione in energia secondo la relatività di Einstein il trucco per non subire la disintegrazione sta solo nel portare la materia ad una condizione  di risonanza tale da superare l’attrito delle onde quantiche.

Un pò come un aereo a reazione fa con l’onda sonora, lasciandosi alle spalle il suo stesso rumore. Come ho già spiegato negli altri articoli di questo blog la materia esiste come noi la conosciamo, in uno stato di equilibrio latente in uno stato cioè tra la tendenza ad implodere su se stessa e la tendenza ad esplodere verso l’espansione. Non si parla quì di una vera e propria esplosione ma la tendenza ad assumere una grandezza spaziale maggiore o al contrario minore di modo che la materia reale in equilibrio appaia grandissima  o piccolissima in tutti e due i sistemi l’universo  apparirebbe comunque nella sua reale dimensione. Il problema principale che mi ha sempre assillato in un potenziale viaggio iperluce è la difficoltà che avrebbe l’astronave in un incontro con asteroidi vaganti, una astronave invece che avesse la possibilità di espandersi o di contrarsi avrebbe possibilità di superare di molto la velocità della luce e la luce essendo nei confronti della materia centinaia di migliaia di volte più grande come onda resterebbe comunque visibile. Se questa teoria fosse giusta allora veramente Dio ha fatto l’universo per farlo visitare da tutti gli abitanti dei pianeti. Resta solo il dilemma di come ottenere queste energie di compressione o espansione, infondo siamo agli albori della conoscenza tecnologica cosa sarà  fra trecento quattrocento anni a venire?

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UNIFICAZIONE DELLE QUATTRO FORZE DELLA FISICA

Tutta la teoria del doppio dipolo quì di seguito descritta si basa su due forze primarie, quella di compressione degli universi confinanti e quella gravitazionale di massa del nostro universo. Il poliedro a doppio dipolo gioca un ruolo importante nella creazione della massa, sia esso derivato da stringhe geometriche che da dipoli elettrici che poi sfociano in campi magnetici.

A) forza di compressione degli universi adiacenti.  B) Forza gravitazionale di massa

C) Forza elettrica dipolare poliedrica.  D) Forza magnetica dipolare poliedrica.

La forza A crea i quanti orbitali degli elettroni del nucleone e del nucleotone.

La forza B crea  i vari stadi di occupazione spaziale della materia, influenzata dallo spazio quantico generato dalla compressione degli universi.

Le forze C e D  che sempre perpenticolari fra loro, vengono assemblate in un gioco di incastri e assemblaggi, dalla forza gravitazionale che agisce in una sola direzione quella verso il suo stesso centro, verso l’implosione.  Ma l’infinitamente piccolo in realtà ha un limite rappresentato da fibrette o bastoncini polari che si intrecciano creando poliedri  piccoli (alta compressione) e grandi (bassa compressione).

Big Bang = alta compressione. Buchi neri, centri stellari e nucleotone = media compressione. Protoni Neutroni ed Elettroni = Bassa compressione.

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