Ma torniamo al nostro Big Bang, allo scoppio primario la prima onda ad una velocità quasi infinita arriva all’orizzonte degli eventi trova la resistenza di uno spazio relativo cioè altri universi adiacenti (velocità massima 300.000 km al secondo) quindi rimbalza all’indietro e crea al centro e in ogni centro all’interno dello spazio assoluto: il nucleo. Poi l’onda rimbalza e ritorna verso l’orizzonte degli eventi rincontra la resistenza dello spazio relativo adiacente ( Universi adiacenti o universo all’interno di un universo più grande) e rimbalza all’indietro creando tutti gli altri quanti superiori. Il primo quanto per l’idrogeno, il secondo per l’elio e così via fino a che, l’energia dei quanti si irrobustisce creando lo spazio relativo. Si crea così un nuovo universo. Da notare che ogni quanto successivo ha un leggero ritardo dovuto allo stesso spazio che comincia a riempirsi di onde. Nel frattempo i pezzi di materia pura proiettati a velocità superiori alla luce dallo scoppio si scontrano con le onde di ritorno frantumandosi in ulteriori milioni di stelle. L’universo si è formato dunque sfruttando in un primo momento lo spazio assoluto e proiettando le masse del buco nero a velocità superiori alla luce e quando le onde di ritorno hanno cominciato a frantumarne i pezzi, il calore è cominciato a salire, un semplice calore da attrito formando la radiazione di fondo. Ma i pezzi enormi di materia pura proiettati nello spazio assoluto formarono le stelle e magari ancora oggi le alimentano come nuclei. Questo spiega la distribuzione uniforme delle stelle nel nostro universo e l’espansione in accelerazione.
I pezzi più grossi nei primi momenti sfruttando lo spazio assoluto sono quasi arrivati vicino agli altri universi e forse 5 miliardi di anni fa si sono scontrati con grandi stelle di altri universi e hanno formato le galassie e questo spiega la caratteristica forma a spirale. Tutto deve essere avvenuto in un tempo relativamente breve perché lo spazio assoluto nei primi secondi ha formato i quanti ma ha anche proiettato a milioni di km di distanza tutta la sua massa che diminuendo di velocità per l’attrito delle onde quantiche ha formato un terzo del nostro attuale universo in pochi mesi o giorni e poi normalizzandosi ha cominciato l’espansione lenta. Forse tutto questo (tenetevi forti) in una settimana del nostro tempo.
- Questo disegno illustra le varie fasi della materia soggetta alla forte compressione degli universi. La massa come pixel individuale mano a mano che si agglomera con altri pixel aumenta la sua gravitazione e compattazione formando via via Elettroni, neutroni, protoni, bosoni, materia fredda del nucleo stellare, materia fredda dei buchi neri ed infine Materia del Big Bang.
Ha dunque ragione la bibbia? E se fosse la Bibbia dettata agli inizi da esseri venuti dalle stelle? E poi seguiti per qualche tempo per avvalorare il disegno di un Dio molto giusto verso cui tenere rispetto. Da qui la teoria religiosa inculcata in un passato lontano da esseri venuti dallo spazio e che ancora ci sorvegliano. Insomma le prime stelle insieme a polveri di asteroidi infuocati formarono i primi pianeti. Una storia molto più semplice di come la descrivono gli astrofisici.
Non credo sia possibile che da una condizione di assoluta mancanza d’energia quale era il big bang, si potesse passare a miliardi di gradi in pochissimi istanti e trasformare tutta la massa in sola luce. L’energia non torna indietro per formare stelle. Invece penso che la forte compressione della gravità abbia fatto collassare tutti i cristalli di massa poliedrici e li abbia fatti slittare a pezzi di grandi masse cosicchè ogni punto dell’universo ha subito una forte compressione cosmica generando i quanti la massa è spremuta dalla gravità nella sua stessa struttura portante come un arancio che schiacciato fa schizzare attorno il suo succo. La massa si è praticamente frantumata esplodendo in parte e proiettando la materia verso l’esterno e in tutte le direzioni, in uno spazio assoluto la massa non subisce l’inerzia e quindi non si deforma, ma si espande alla velocità con cui è stata spinta, rompendosi in pezzi più o meno grandi come nuclei di stelle o di galassie che ancora non bruciano, perché la massa è ancora contratta. Intanto l’onda d’urto della esplosione proietta tutti i pezzi di massa dell’universo verso una espansione esterna al suo centro.
Poi le onde di ritorno e di rimbalzo creano l’accensione termica delle masse polverizzandole nella scorza esterna. Tutte le stelle hanno al centro un nucleo che somiglia ad un buco nero, freddo e compatto che ogni tanto cede una parte di massa surriscaldata che si trasforma in idrogeno e poi in elio. Le masse che non si sono accese sono gli attuali buchi neri, preposti già da adesso ad un futuro Big Bang.
Ritornando agli elementi chimici
Così le prime 11 onde hanno dato vita all’oro (una del nucleo e 10 i quanti degli elettroni) e poi via via fino a che le onde non ce la fanno più a sostenere protoni neutroni ed elettroni arriviamo così al plutonio e tutto diventa radioattivo. I Quanti dunque di tutti gli elementi sono uguali o leggermente più grandi con maggiore distanza dal nucleo.
I quanti occupando lo spazio, possono essere vuoti o pieni, sono vuoti come spazio universale e sono pieni quando sono occupati dalla materia solare o planetaria asteroidi compresi.
Big Bang
Un buco nero si può formare all’interno di una galassia che scontrandosi con un’altra galassia implodono e si inghiottono a vicenda.
Disquisizioni
Forse lo spazio che continuiamo ad osservare è intercalato da spazi assoluti dove la luce in essi generata non conoscerebbe tempo quando li attraversa ma appena arriva presso il nostro sistema solare si arresta a 300.000 km al secondo. Quindi le distanze delle stelle potrebbero essere falsate da fasce di vuoto assoluto. Fasce e strade per viaggiare veloci? Se fosse vero le stelle sarebbero più vicine di quanto credevamo, e gli universi sono molto più vicini. Che cosa sarà la vita se non un turismo stellare? “ Ma attenti è assolutamente vietato dal consiglio galattico contattare gli abitanti dei pianeti stellari di livelli tecnologici inferiori.” ???
Quanti e massa nelle stelle
Le onde quantiche si comportano come piccoli setacci, la materia eterogenea della fucina stellare viene incapsulata nei quanti fino a che questi si completano con il nucleo, dopo di che si stratificano ad anello nella stella che gira.
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